Il Torneo di Capablanca - l'Avana 1913
Angelini Piero, Martelli Maurizio
Febbraio 1913: reduce dai suoi primi trionfi in America e in Europa, Capablanca insegue vanamente Lasker per contendergli la corona mondiale. Tutta l'Avana si mobilita: Governo, Sindaco, Club scacchistico e tifosi si adoperano per portare il genio cubano al titolo iridato e, di riflesso, per fare dell`Avana la capitale mondiale degli scacchi.
Descrizione
Febbraio 1913: reduce dai suoi primi trionfi in America e in Europa, Capablanca insegue vanamente Lasker per contendergli la corona mondiale. Tutta l`Avana si mobilita: Governo, Sindaco, Club scacchistico e tifosi si adoperano per portare il genio cubano al titolo iridato e, di riflesso, per fare dell'Avana la capitale mondiale degli scacchi. In questo ambizioso progetto si inserisce il Torneo Internazionale dell`Avana del 1913, un evento pensato per far brillare ancor di più l`astro nascente e per convincere Lasker ad accettare finalmente la sfida.
Capablanca gioca in casa, sul velluto, agevolato persino dalla formula e dal calendario del torneo: è il suo torneo. La sua vittoria è scontata, obbligata, necessaria. Gli avversari sono tutt`altro che irresistibili: Marshall è già stato fatto a pezzi nel match del 1909, Janowsky è ormai sul viale del tramonto; Chajes, Jaffe e Kupchik sono semplici comparse; Corzo e Blanco sono due dilettanti chiamati più che altro per far numero.
E infatti, dopo il primo turno il genio cubano è già in fuga solitaria grazie a una partita che gli varrà per di più il premio di bellezza; ma dopo 3 settimane e 14 turni di gioco il torneo lo vince… Marshall! Una catastrofe! Per Capablanca una figuraccia di proporzioni internazionali, per l`Avana poco ci manca, per Lasker… un respiro di sollievo. Capablanca non ci sta. Cerca alibi, attenuanti, giustificazioni: Marshall ha avuto fortuna, Jaffe ha giocato sporco ai suoi danni, faceva caldo, il pubblico dava fastidio. Sono proprio questi i motivi per cui Capablanca ha perso il torneo e la faccia?
Il libro non solo rispolvera le 56 partite giocate all`Avana ma si propone anche di scoprire e di comprendere le vere cause dell`inattesa sconfitta del genio cubano e di chiarire alcuni oscuri retroscena di un evento che doveva al contrario aumentarne il prestigio e la fama. Il Torneo di Capablanca ripercorre dunque le fasi di un torneo su cui finora si è detto e scritto poco e male e rivisita un campione su cui si è invece detto e scritto tantissimo… ma non tutto!
Informazioni
- Casa editrice Prisma
- Codice 4948
- Anno 2003
- Pagine p. 160