Il turco
Standage Tom
Per tre quarti di secolo, dal 1770, quando esordì al cospetto dell`imperatrice Maria Teresa d`Austria, fino all`incendio che lo ridusse in cenere a Filadelfia nel 1854, un automa in abito da turco sfidò in Europa e negli Stati Uniti tutti i maggiori scacchisti e i più influenti personaggi politici del tempo.
Descrizione
Per tre quarti di secolo, dal 1770, quando esordì al cospetto dell`imperatrice Maria Teresa d`Austria, fino all`incendio che lo ridusse in cenere a Filadelfia nel 1854, un automa in abito da turco sfidò in Europa e negli Stati Uniti tutti i maggiori scacchisti e i più influenti personaggi politici del tempo. Tra i suoi avversari si annoverano certamente Benjamin Franklin e Napoleone, altri aggiungono alla lista Federico il Grande, Caterina di Russia, Luigi XV, Giorgio III d`Inghilterra. Persino Ludwig van Beethoven incrociò la sua strada con quella del Turco. Ma l`automa sfidò soprattutto le menti analitiche che accorrevano alle sue esibizioni: dov`era il trucco? All`interno della cattedra che il Turco dominava come un profeta biblico, c`era forse nascosto, tra mille ingranaggi, un bambino sapiente? un nano esperto? un polacco ufficiale di cavalleria privo delle gambe? O l`automa veniva comandato da improbabili congegni magnetici? Tra i molti che scrissero di lui, suggerendo le più astruse soluzioni della truffa, vi fu, nel 1836, un giovane Edgar Allan Poe. L`articolo nel quale confutava la mera meccanicità del congegno e la determinante presenza dell`azione umana - Il giocatore di scacchi di Maelzel - è uno dei primi testi dati a stampa dallo scrittore americano. In quelle brevi pagine - che si possono leggere in appendice - Poe rimase stregato dallo sguardo che aveva gettato sull`abisso, scrutando il fondo oscuro dell`inganno e quello abbagliante della sua fascinazione.
Informazioni
- Casa editrice Nutrimenti
- Codice 6305
- Anno 2011
- Pagine p. 256