La gioia della partita
Garboli Cesare
"La “gioia della partita" sta nella scacchiera apparecchiata, nella teoria dei pezzi, nella vertiginosa preoccupazione per tutto quanto rimane fuori"
Descrizione
Per oltre mezzo secolo, la scrittura di Cesare Garboli ha suscitato gioia ed energia – non solo intellettuale – nei suoi lettori. Che parli di cinema o di letteratura, che affronti la pittura o il teatro, ogni suo incontro (con Francis Bacon o Mario Soldati, con Chaplin o Goya, con Gianni Brera o Walter Benjamin, o magari con l’ufficiale delle SS Herbert Kappler) produce l'impatto memorabile di una rivelazione. Ma il dono del supremo esecutore di testi, «portato a vedere le cose piuttosto come un problema da risolvere che come un tema da svolgere», l'ammaliante intelligenza comunicativa coabitarono in Garboli con una cruda severità verso i propri scritti: pochi e come a contraggenio ne raccolse, centinaia ne lasciò dispersi. Il giovane filologo che nel 1954, non ancora laureato, curava un'edizione di tutto Dante in versi, e al quale dobbiamo la promozione di Pascoli e Molière a nostri contemporanei, è autore di un'opera che ha dissimulato sé medesima nel segno di un apparente e talvolta compiaciuto spreco. È tempo, dunque, di rendere disponibile per tutti il luminoso rigore del lavoro svolto da questo scrittore antagonista sempre, anche del proprio talento.
"La “gioia della partita" sta nella scacchiera apparecchiata, nella teoria dei pezzi, nella vertiginosa preoccupazione per tutto quanto rimane fuori"
Informazioni
- Casa editrice 9788845931079
- Codice 7128
- Anno 2016
- Pagine p. 331
- Isbn 9788845931079