La partita di Re, parte seconda: Spagnola - 2a mano
Porreca Giorgio
Parte seconda della monografia sui giochi aperti. Opera di indubbio valore storico.
Prima edizione 1979.
Libro di seconda mano in ottimo stato.
Descrizione
Poche aperture possono vantare di aver ricevuto uno sviluppo così ramificato e logico come la partita Spagnola.
La data di nascita di questa classica « Partita di Re » risale al XVI secolo, quando il vescovo spagnolo Ruy Lopez de Segura richiamò l’attenzione dopo 1. e4, e5; 2. Cf3, Cc6 sul tratto 3. Af1-b5. A dire il vero Ruy Lopez, che oltre tutto non era un fortissimo giocatore, non si accorse della grande portata della sua segnalazione; e come poteva accorgersene chi considerava i trucchi esterni alla scacchiera un’arma più forte della stessa abilità di gioco? « La prima regola – lasciò scritto il vescovo nel suo trattato – è, se giochi di giorno, che l’avversario tenga la luce di fronte perché sia abbagliato; e se invece giochi di sera, fa’ che il lume sia alla sua destra, in modo che alzando la mano, faccia ombra sulla scacchiera e non veda il movimento del pezzo … ». Della genialità della mossa 3. Af1-b5 ben si accorsero invece i maestri della fine dell’Ottocento, quando i concetti moderni di gioco cominciarono ad affacciarsi in modo imperioso nella pratica e la partita Spagnola divenne uno degli strumenti più efficaci per la loro applicazione, al punto da diventare la « regina dei giochi aperti ».
Cosa minaccia con 3. Af1-b5 il Bianco? Nulla; anzi, per dirla con Tartakower, minaccia un errore perché in caso di 4. A:c6, d:c6; 5. C:e5? Il Nero recupera con invidiabile comodità il pedone con 5. .., Dd4. Ma a scacchi le minacce più sottili sono quelle che si proiettano nel futuro e il contenuto strategico del tratto 3. Af1-b5 si realizza pienamente appunto in un secondo momento: il Nero dovrà pur spingere il Pd7 e in tal caso il Cc6 si troverà automaticamente inchiodato. È vero che il Nero può egregiamente attaccare e respingere l’ « Alfiere spagnolo » con le spinte a7-a6 e b7-b5, ma una ricchissima esperienza ha dimostrato che l’Alfiere trasferendosi in b3 o in c2 è in grado di tessere successivamente trame offensive contro il centro e l’ala di Re.
La gamma delle varianti che scaturiscono dal tratto 3. Af1-b5 è così ampia e differenziata da soddisfare qualsiasi esigenza stilistica, ed infatti non esiste campione – da Lasker a Fischer, da Tarrasch a Smyslov, da Euwe a Keres – che non abbia incluso nel proprio repertorio qualche specifica variante della Spagnola. Anche in Italia sono stati scritti in proposito lavori che hanno contribuito alla sua conoscenza e diffusione. In particolare devono essere ricordate le pagine non prive di carica suggestiva che il Mº Giuseppe Stalda, grande esperto e appassionato della partita Spagnola, scrisse a completamento della « Partita d’oggi » del Salvioli e che di riflesso favorirono l’elevazione teorica di molti nostri giocatori.
Con questo secondo volume interamente dedicato alla partita Spagnola si realizza l’impegno assunto dall’Autore di offrire allo scacchista italiano una dettagliata esposizione degli sviluppi della « Partita di Re » nelle sue più moderne articolazioni, tale da consentirgli di impostare con cosciente sicurezza i giochi aperti. Giorgio Porreca
Informazioni
- Casa editrice Edizioni Scacco!
- Codice SCre2us
- Anno 1979
- Pagine p. 237